Accenni alla Riabilitazione Propriocettiva : Parte 1

A cura dei Fisioterapisti del Centro S.Massimo di Penne 
Dott.ssa Laura Sardini - Dott.Diego Valentini - Dott. Raffaello Mezzaluna - Dott. Pierpaolo Di Donato

ACCENNI ALLA RIABILITAZIONE PROPRIOCETTIVA 

PARTE 1: AMBITO NEUROLOGICO



L’elemento propriocezione in fisioterapia è spesso menzionato ed oltremodo utilizzato nelle pratiche riabilitative (sia ortopediche che neurologiche) . In questo articolo cercheremo di descrivere in maniera comprensibile questo argomento di fondamentale importanza. Innanzitutto partiamo dal termine e dal suo significato: insieme delle funzioni deputate al controllo della posizione e del movimento del corpo, sulla base delle informazioni rilevate da recettori periferici denominati propriocettori.



Le informazioni raccolte sono poi elaborate all’interno di riflessi spinali volti al mantenimento della corretta postura e all'effettuazione di movimenti in relazione con il mondo esterno.

                           SNC                  necessita           →                INFORMAZIONI 
                                                                                             utili per rapportarsi con oggetto


                      ↓ organizza                                                               ↑riconoscimento


                     SEQUENZA                                    →                        OGGETTO


            COMPORTAMENTALE                     ←

                 per entrare in rapporto

L’uomo è dotato di diverse superfici recettoriali, occhio per le informazioni visive, coclea organo recettoriale dell’orecchio; c’è poi la superficie corporea comprendente pelle, articolazioni, muscoli, tendini ecc, che elabora le informazioni somestesiche (tattili, cinestesiche, propriocettive, pressorie, ponderali). Il corpo in quest’ottica quindi è visto come una superficie recettoriale capace di far arrivare al SNC le informazioni necessarie ad acquisire conoscenza attraverso l’interazione col mondo che circonda l’individuo e con il quale interagisce.

Il recupero dopo lesione (o problematica), in questo caso neurologica, può essere visto come un processo di apprendimento in condizioni patologiche. Ne consegue che il nostro intervento riabilitativo assuma i le caratteristiche di quello che è un insegnamento, volto a far acquisire al paziente dei comportamenti che gli permettono di interagire col mondo esterno in maniera sempre più complessa.

Si fa ricorso pertanto all’attenzione e ai processi cognitivi (memoria, attenzione, percezione, vista, linguaggio) come mezzo per favorire la riorganizzazione a livello del sistema nervoso di schemi comportamentali alterati, facciamo in modo che il corpo impari dagli stimoli esterni e dagli oggetti per aver una risposta oltre che motoria anche emotiva con attivazione di tutte le strutture deputate alla correlazione con esso.

Il riabilitatore insegna a controllare e processare informazioni cinestesiche (di movimento) e tattili che prima della lesione venivano sottoposte ad un’analisi di tipo automatico.Il lavoro propriocettivo per intensificare l’attenzione sul corpo si svolge ad occhi chiusi, ciò potenzia l’area tattile nella ricerca nella ricerca di stimoli dall’oggetto con risposta motoria e somestesica, attenzione sull’oggetto e sulla risposta, memoria del gesto.

Tale metodica prevede quindi l’uso di oggetti con i quali il paziente possa interagire poiché l’evocazione del movimento deriva dalla necessità di entrare in rapporto con qualcosa, con determinati scopi e la capacità di eseguire un movimento in una situazione non deriva automaticamente dall’aver recuperato la capacità di contrarre i muscoli che partecipano a quel movimento. C’è una stretta relazione tra contrazioni muscolari generate e lo spazio e il contesto concreto in cui il movimento si compie.

In assenza del fisioterapista che possa correggere tutti i parametri sopra elencati, non è detto che in casa non si possa comunque continuare a lavorare per intensificare quella che è una stimolazione costante della prassia. È indicato lavorare da seduto con un corretto appoggio sullo schienale di fronte a un tavolo.

Funzioni del tronco:

Simmetria: destra-sinistra

Verticalità: il tronco produce un raddrizzamento ed il carico rimane all’interno della base di appoggio

Sostegno: il tronco realizza un’attività di bilanciamento, sostiene le strutture in movimento

Prolungamento: il tronco condivide in parte la direzione dell’arto superiore e ne diviene il prolungamento

• Attività proposta con oggetti di vario tipo (pallina, matterello, spugna) per una immediata risposta motoria ed attentiva.

• Con la pallina appoggio la mano e controllo il movimento latero-laterale

• Con il matterello appoggio la mano e faccio rotolare anteriormente e ritorno verso il corpo

• Sempre da seduto con appoggio sullo schienale è possibile effettuare degli esercizi sul controllo della caviglia e del ginocchio con un cuscino o con una palla/pallina.

• con cuscino fare una flesso-estensione e prono-supinazione

• con la palla fare flesso-estensione ginocchio


Per ottenere un ottimale sviluppo dell'attività dobbiamo controllare quelle che sono le Strategie di Movimento nel raggiungimento di un oggetto.

Componenti direzionali:

1)Verticale (capacità del tronco di assumere una funzione di sostegno e raddrizzamento)

2)Verso l’oggetto (determinata dalla spalla, o dall'anca)


Il Team FondazionePaoloVI

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