LA POSTURA NON VA IN QUARANTENA
A cura dei Fisioterapisti del Centro S. Massimo di Penne
Dott. Diego Valentini - Dott. Raffaello Mezzaluna
Dott.ssa Laura Sardini - Dott.ssa Francesca Scannella
Dott. Pierpaolo Di Donato
LA POSTURA
In questo
articolo vogliamo provare a darvi dei consigli utili per mantenere una buona
postura sopratutto in questo periodo di quarantena, dove magari siamo un po'
più rilassati del solito, al fine di evitare l'insorgenza di fastidiose
sintomatologie dolorose, che con il tempo possono favorire l'insorgenza di
patologie muscolo-scheletriche ed altre problematiche con impatto negativo
sulla nostra salute psico-fisica. Ma per prima cosa che cos'è la postura? Le
definizioni di postura sono molteplici ed implicano numerosi e complesse
considerazioni, ma possiamo descriverla come la posizione abituale che il
nostro corpo assume nello spazio in risposta a numerosi fattori ed attraverso
il quale l'uomo interagisce con l'ambiente esterno sia in condizioni statiche
(fermi) che dinamiche (esempio il cammino). La cosa fondamentale da sapere è
che per quanto i fattori che la determinano siano numerosi e complessi noi con
il nostro controllo cosciente possiamo modificare (totalmente o parzialmente)
la postura che assumiamo durante ogni singola attività certo perché questi
siano automatici richiedono tempo e ripetizioni corrette.
Precisando
che le cattive posture hanno molteplici effetti negativi su tutto il nostro
corpo in questo articolo porremo l'attenzione in special modo sulla posizione
che assume la nostra colonna vertebrale sia per la sua fondamentale importanza
sia per le importanti alterazioni a cui può andare incontro. Per meglio
comprendere di che cosa stiamo parlando facciamo un breve rimando all'anatomia.
La colonna vertebrale vista frontalmente è dritta ma vista lateralmente assume
una forma ad S determinano 3 curve; cervicale (lordosi cervicale), dorsale
(cifosi dorsale), lombare (lordosi lombare).
La presenza
di queste curve insieme alle strutture presenti nella colonna (esempio i dischi
intervertebrali) permette di scaricare meglio le forze (in primis la gravità)
che vengono generate sulla colonna. Nel caso di una loro
alterazione, in aumento (iperlordosi - ipercifosi) o in diminuzione (ipolordosi
- ipocifosi/ rettilineizzazione) la colonna vertebrale perderà una buona parte
della sua capacità di assorbire il carico oltre che parte della sua mobilità.
Queste alterazioni possono essere presenti momentaneamente, per una postura
scorretta.
La colonna vertebrale in questo assetto alterato è
meno resistente e meno mobile, quindi più esposta a rischi, all'inizio saranno
sicuramente solo dolori e poi purtroppo se non compensati potranno diventare
anche danni strutturali. Fortunatamente, queste alterazioni sono spesso
compensabili e reversibili, viste le proprietà della colonna vertebrale di
adattarsi alle posture e alle abitudini, che noi ovviamente possiamo regolare
secondo le nostre esigenze con i giusti esercizi e accorgimenti. Seguono delle immagini di esempi di
come può cambiare il peso generato su una vertebra in base
alla postura e all'attività svolta.
Carico cervicale
Carico
lombare
Di seguito
vedremo come adattare la postura in diversi contesti.
POSIZIONE
DA SEDUTI
Una corretta
postura da seduti è molto importante sopratutto quando si passa molto tempo
fermi nella stessa posizione sia per lavoro (scrivania, davanti il pc, o in
auto) sia quando ci rilassiamo magari sul divano guardando un film. Infatti
anche semplicemente mantenere la stessa posizione fissa prolungata nel tempo
può aumentare il sovraccarico della schiena e delle altre articolazioni oltre
che a poter aumentare la rigidità muscolare e quindi dolore.
Consigliamo
quando siamo seduti di poggiare bene il sedere alla seduta con la zona lombare
che stacca un pò dalla superficie d'appoggio (in caso contrario usare un
cuscino). La zona dorsale e le spalle di nuovo a contatto (se ci sono i
braccioli possiamo rilassare meglio le braccia) e poi la zona cervicale deve
conservare la sua normale curvatura con la testa dritta con gli occhi che
guardano dritto verso una tv, uno schermo, uno smartphone. Infine le gambe
devono essere perpendicolari, il ginocchio non deve mai essere più in alto del
bacino e i piedi ben appoggiati a terra.
Comunque
anche se questa è una postura corretta è sempre consigliabile non mantenerla a
lungo ma cambiarla magari alzandoci, camminando o inserendo nella giornata
dell'esercizio fisico. Seguono alcune immagini dove sono mostrate alcuni degli
errori più frequenti, come portare troppo in avanti la schiena cambiando la
curva lombare ed aumentando il carico nelle zone superiori o sedendoci troppo
rilassati con il sedere avanzato sovraccaricando la zona lombare, a cui saranno
contrapposte delle posizioni più giuste.
Seduti a
lavoro e tempo libero
In auto
Seduti a
letto
POSTURA DA
ALLUNGATI
Questa è la
posizione che tipicamente assumiamo quando dormiamo, ed il come dormiamo
rappresenta uno dei diversi fattori che ci permette di avere una buona qualità
del sonno è sopratutto una buon riposo. Non esiste una posizione perfetta
uguale per tutti per dormire, in quanto è influenzata da fattori psicologici e
abitudinali, ma ci sono errori che possiamo scongiurare per evitare di
svegliarci il mattino seguente indolenziti o stanchi. La posizione pancia in
sotto (prona) è quella che senza accorgimenti da più problemi, in particolare
la zona lombare e cervicale tendono ad aumentare la loro curvatura (iperlordosi)
aumentando così la pressione di quelle strutture, inoltre tenere ruotato il
collo può creare fastidiose contratture. Per chi è abituato a dormire in questa
posizione consigliamo di aggiungere un cuscino sotto la propria pancia
riallineando la zona lombare e in parte di riflesso anche la zona cervicale.
Per chi di
solito dorme pancia in su (supina) al fine di ottenere un buon allineamento
della colonna vertebrale ed un corretto rilassamento muscolare può aggiungere
un piccolo cuscino sotto le ginocchia ed utilizzare un cuscino sotto la testa
che la tenga in linea con il resto della colonna e supporta la sua curvatura.
Per chi
invece utilizza la posizione laterale o fetale deve prestare attenzione ad
allineare la colonna vertebrale immaginando una linea retta che dalla testa
raggiunge il sacro, infatti la testa non deve stare ne il alto ne in basso
rispetto la schiena. Si può ricorrere ad un cuscino tra le gambe per
riallineare il bacino e se sufficientemente lungo possiamo appoggiarci un
braccio per essere più rilassati.
POSTURA
DURANTE LE ATTIVITA' QUOTIDIANE
Una
particolare attenzione va posta alle attività che compiamo giornalmente sia per
lavoro sia in ambito domestico in cui spesso assumiamo delle posture sbagliate
che, come abbiamo accennato ad inizio articolo, risultano più pericolose quando
le eseguiamo con dei pesi (esempio la spesa). Qui di seguito riportiamo alcune
regole base che è bene sapere per assumere le posture meno sovraccaricanti, da
tenere a mente ogni qualvolta si approcci ad una azione di movimentazione
manuale.
REGOLE BASI
PER LA CORRETTA MOVIMENTAZIONE
1. Conservare l’equilibrio. L’equilibrio
è tanto più stabile quanto più ampia è la base di appoggio. E' inoltre
importante, se si eseguono lavori in cui è richiesto il mantenimento della
stazione eretta per lunghi periodi, appoggiare un arto in scarico alternandolo,
in modo da cambiare posizione ed evitare sovraccarico soprattutto lombare e
degli arti inferiori.
2.
Flettere
gli arti inferiori. Nell’atto del sollevamento è bene usare la muscolatura
degli arti inferiori e non quella della colonna. Pertanto non si deve mai
piegare il busto in avanti ma si devono flettere le gambe.
3.
Evitare
la flessione del rachide. Come già anticipato al punto 2, lo sforzo muscolare deve essere
riservato agli arti inferiori, mentre il tronco deve restare dritto.
4. Evitare la torsione del rachide, ma
piuttosto, girarsi con tutto il corpo.
5.
Avvicinare
il peso da sollevare. La forza necessaria per equilibrare un peso aumenta con l’aumentare
della distanza del peso dal corpo. Pertanto è necessario:
- ridurre la distanza tra noi e l’oggetto,
- nel sollevamento ed eventuale trasporto tenerlo il più vicino possibile al tronco.
- ridurre la distanza tra noi e l’oggetto,
- nel sollevamento ed eventuale trasporto tenerlo il più vicino possibile al tronco.
6.
Evitare
rischi inutili. Quando si eseguono le normali attività domestiche e lavorative
è importante mettersi in sicurezza evitando situazioni potenzialmente dannose
con rischio di caduta o ferimento.
7. Ginnastica si, ma correttamente.
Importante è eseguire quotidianamente attività sportiva ma con la giusta
conoscenza e padronanza dell’esercizio. Quindi assicurarsi che l’esecuzione
dell’esercizio sia corretta.
8.
Ripartire
il carico da movimentare. Quando si solleva un peso ad un lato del corpo si
inclina il tronco dalla parte opposta per bilanciare lo sforzo (es. sollevamento
e trasporto di una valigia ). In questo caso il rachide deve sopportare sia il
carico complessivo, sia lo sforzo dei muscoli del tronco. E’ quindi necessario
ripartire il peso sui due lati.
- Quando il carico è eccessivo, lo sforzo dovrà essere o suddiviso fra più operatori, o compiuto utilizzando ausili o attrezzature meccaniche.
Il Team FondazionePaoloVI
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