La prematurità: consigli utili

A cura della Terapista dell'età evolutiva Dott.ssa Cinzia Del Grosso 
Centro S.Agostino (Ch)



Un neonato prematuro, secondo l'OMS, è un bambino nato prima del termine della gravidanza, ovvero prima del compimento della 37a settimana di gestazione.

La nascita prematura comporta al neonato la necessità di adattarsi precocemente ad una serie di cambiamenti che sono influenzati sia dalle condizioni cliniche generali che dalle esperienze ambientali.

All'interno dell'utero materno il feto vive un'esperienza unica: la forza di gravità è ridotta; le pareti dell'utero sono morbide, avvolgenti e accompagnano ogni movimento del capo, del tronco e degli arti; il movimento raggiunge un confine; ogni parte del corpo è a contatto con altre parti del corpo e con le pareti dell'utero. Questa postura promuove i movimenti verso la linea mediana così che le mani possono toccare il volto, le gambe....

Dopo la nascita, la forza di gravità e il venir meno di un ambiente contenitivo, riducono le esperienze senso-motorie. Il neonato prematuro è schiacciato dalla forza di gravità sul lettino dell'incubatrice, è limitato nei movimenti che non raggiungono quasi mai le varie parti del corpo. Il classico schema in flessione degli arti di un bambino nato a termine, viene meno e invece si osserva uno schema con arti aperti, bruschi movimenti, frequenti sussulti (startles).

La prematurità grave è un fattore di rischio per disabilità di diverso grado: disabilità maggiori ( paralisi cerebrali, disturbi sensoriali, gravi ritardi mentali) e disabilità minori o disturbi cerebrali minimi (D.C.M.) cioè sequele caratterizzate da alterazioni dello sviluppo percettivo-motorio, deficit relazionali e comportamentali, disordini del linguaggio, goffaggine.

Il personale specializzato all'interno delle TIN si impegna quotidianamente a prendersi cura dei neonati prematuri oltre che con l'alta assistenza medico-infermieristica , anche con una serie di accorgimenti che ricreano l'ambiente uterino precocemente abbandonato.

Creano il “ NIDO” in cui viene posto il piccolo prematuro per favorire il riposo, il rilassamento, per promuovere il contenimento, ridurre i bruschi movimenti , facilitare lo sviluppo di una motilità fluida e armoniosa. Inoltre intervengono con le carezze, il tocco dolce, il massaggio infantile, la kangaroo mother, la regolazione del macro e micro ambiente.

La dimissione del neonato prematuro è un momento tanto atteso da parte dei genitori ma diventa anche motivo di ansia rispetto al prendersi cura adeguatamente del loro bambino.

L'intervento di un team multidisciplinare specializzato nelle cure neonatali permette di aiutare le famiglie e i loro piccoli bambini sin dai primi momenti di ricovero in TIN e prosegue dopo la dimissione con gli enti territoriali ( centri di riabilitazione con figure altamente specializzate); l'obiettivo comune e finale è sviluppare le potenzialità del bambino e migliorare la sua qualità di vita.

Consigli pratici al rientro a casa nei primi 3 mesi
Quando il bambino rientra a casa, avrà bisogno di adattarsi all'ambiente di casa e alla nuova routine familiare. Dovrà raggiungere un equilibrio nei ritmi sonno-veglia e nei pasti. Dovrà imparare a relazionarsi con i genitori, il fratellino o sorellina: guardare, ascoltare, partecipare attivamente alle “chiacchierate”.

Anche per i genitori è un periodo di adattamento: comprendere i bisogni del bambino, saperlo accudire, ma deve anche essere un momento di gioia, di recupero del legame affettivo interrotto troppo precocemente.

PICCOLE DIFFICOLTA'
In questa fase il bambino può manifestare i comportamenti tipici della prematurità:

-mostrare segni di instabilità come rigurgiti, improvvisi soprassalti e tremori, cambiare il colore della pelle, pianti improvvisi e difficili da gestire, difficoltà nel sonno e nell'addormentamento; può stancarsi velocemente quando è sveglio.

-essere disorganizzato nella postura e nei movimenti: mantenere la testa girata da un lato e trovare difficoltà nel tenerla allineata al centro, avere la tendenza ad irrigidirsi e a spingersi all'indietro e non riuscire a mantenersi fermo nello spazio.

COME AIUTARLO
Nei primi giorni a casa cercare di limitare le visite dei parenti; regolare con attenzione la luce, i rumori e la confusione dell'ambiente;

- cercare di dare una routine nelle varie attività quotidiane come mangiare, dormire, bagnetto, massaggio;

- farsi guidare dai segnali del bambino quando è stabile e disponibile o è stanco/stressato.



Per dormire: il bambino va tenuto sulla schiena (posizione supina), si consiglia di mettere un asciugamano arrotolato intorno al corpo per limitare lo spazio e tenere raccolto/contenuto, il bambino.




Per i pasti: tenere il bambino ben raccolto e stabile con le nostre mani, con la testa dritta (non all'indietro), cercando uno spazio calmo e adatto.



Per il cambio: posizionare un guanciale morbido sul fasciatoio dove il bambino può stare raccolto, fermo e guardare meglio il genitore. Cambiare metà del corpo alla volta per evitare di denudarlo completamente e per evitare eventuali disorganizzazioni posturali e percettive.




Da sveglio: può essere tenuto in braccio raccolto, con le nostre mani; se si posiziona il bambino nella sdraietta, va messo un rullo a forma di U intorno al suo corpo, per tenerlo contenuto.


A “pancia sotto” da sveglio il bambino può stare, sulla nostra spalla, oppure sulla nostra pancia se noi siamo allungati. Questa posizione è molto importante per facilitare il controllo della testa e del tronco.



Chiacchierare: è importante instaurare un contatto vis-a-vis per la relazione, rispettando sempre i tempi del bambino; piano piano sarà in grado di concentrarsi, guardare, ascoltare e rispondere con i primi sorrisi.




Il bagnetto: è un'occasione per stare insieme, per comunicare l'affetto, per accarezzare il bambino.




Infant Massage: è un massaggio che può essere praticato al bambino per creare un momento di comunione con lui, per instaurare un rapporto, per comunicare, per trasmettere amore con le nostre mani e con la voce.



In questa fase, i giocattoli, non sono consigliati. E' importante chiacchierare, cullare, massaggiare, giocare con le nostre mani e con il corpo.

Il trasporto può avvenire con il bambino nel marsupio, nella fascia, nella carrozzina in posizione sdraiata o nell'ovetto (sempre con un rullo di sostegno ad U intorno al corpo).


Il Team FondazionePaoloVI

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