I nostri ragazzi...

A cura della  Dott.ssa Nardone Anna Rita Pedagogista del Settore Adulti autistici del Centro Paolo VI con gli Educatori Andalò Oreste, Chioditti Antonietta, Mistichelli Stefania, Molfese Mariangela, Ricci Catia, Taraborelli Elda, e con il Dott. Cantarini Paolo Fisioterapista del settore.

"Non esistono metodi risolutori dei problemi dei bambini con problemi dello sviluppo, ma un insieme di conoscenze, nuove capacità, nuovi spunti, nuove speranze che ci permettono di modificare situazioni di vita difficili. Vivere nella confusione è il problema principale per gli addetti ai lavori ". 
                                                                                                                    Enrico Micheli
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                                                        " I nostri ragazzi"
Sono tornati i nostri ragazzi, dopo una quarantena drammatica e sofferta. Sono tornati un po' alla volta con gli sguardi increduli ed il loro affidarsi privo di indugi,nonostante ci vedano" trasformati", nascosti dietro anonime mascherine, copricapi, visiere, camici e "lontani" per il distanziamento sociale. Qualcuno ci scruta e sorride, qualche altro osserva perplesso e poi si mostra curioso, certi manifestano le espressioni consuete e si spostano nelle varie stanze, forse per controllare che tutto sia a posto, alla ricerca di un ordine costruito ed accettato nel tempo. Ci osservano come fossimo tanti marziani, tutti uguali e strani... mentre cerchiamo di riproporre, con la voce ovattata e la gestualità che aiuta, un quotidiano interrotto e mai dimenticato dentro ambienti non stravolti ma chiarificati, resi facilmente comprensibili,eliminando opzioni superflue e rendendo il significato più accessibile. I cambiamenti sono tollerati , non costituiscono una minaccia o una fonte di frustrazione, perché introdotti morbidamente , nel rispetto e soprattutto nella conoscenza che abbiamo di ognuno di loro, senza creare confusione, generare ansia, provocare incertezze... garantendo semplicemente la sicurezza fisica ed emozionale. Abbiamo chiesto ai genitori quali siano stati i comportamenti disfunzionali durante il lockdown e tutti hanno evidenziato che non ci sono state problematiche particolari tali da rendere difficoltoso quel periodo. Come afferma la madre di Chiara è stato efficace e sufficiente informare la figlia che non si poteva uscire, né recarsi al Paolo Vi perché c'erano i carabinieri. La ragazza si è tranquillizzata accettando la risposta ogniqualvolta ha posto la domanda alla mamma.
Qualche altra ragazza ha presentato modi bizzarri di mangiare,come Silvia e c'è chi, nonostante le problematiche comportamentali, ha vissuto il decorso dei giorni non risentendo dell'imprevisto.. I genitori applicando i  suggerimenti ricevuti da noi tutti hanno contribuito a migliorare la qualità di vita dei propri figli. Innalzare la motivazione, indurre la routine di autonomia e di lavoro, tenere basso lo stress sono alcuni dei punti su cui continuiamo ad operare ed il nostro lavoro prosegue perché sicuri che i punti di forza devono essere sempre sollecitati e stimolati ed i punti di debolezza portati a  modificarsi per divenire punti di forza. Lavoriamo con i "colori" e la "musicalità" che ci hanno contraddistinto nel corso degli anni: IL PENSARE DI AVERE DI FRONTE NON PERSONE COMPROMESSE, MA UOMINI E DONNE  AUTISTICI DIVERSI TRA LORO E UNICI NELLA LORO IDENTITÀ, OPERANDO SENZA PREGIUDIZIO, CERCANDO DI MANTENERE QUEL LEGAME DI FIDUCIA COSTRUITO NEL TEMPO, CAMMINANDO INSIEME A PICCOLI PASSI SU UN TERRENO MAI FACILE, A VOLTE  IMPERVIO,
DOVE LE SFIDE SONO CONTINUE E LE DIFFICOLTÀ IMMANI... Tutto questo non ha mai indotto ad arrenderci o fermarci alle apparenze ma spinto ad entrare in punta di piedi nell'interiorità di queste persone veramente SPECIALI che ci arricchiscono e continuano a dare, più di quanto si possa sperare, del loro essere.. Ecco arrivare Marco che "porta" tra le mani ruvide e nodose l'inquietudine e il dolore dell'anima..Si muove lungo il corridoio e per le stanze in modo frenetico:sembra una danza di cui lui solo conosce il significato delle movenze. Se le note della canzone di Mina lo acquietano, il vederci seduti accanto a lui fa risplendere sul suo volto il sorriso. Si sente compreso, accettato e ci "regala" uno sguardo prezioso ed importante..

"Anche se per me è difficile comunicare...non inganno, non ho doppi fini né sentimenti pericolosi..La mia vita può essere soddisfacente se semplice e ordinata, se non mi chiedi continuamente di fare solo cose difficili. La mia vita può essere bella e felice quanto la tua. Le nostre vite si possono incontrare e condividere tante esperienze ".

                                                                                                              Angel Rivière  

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Il Team FondazionePaoloVI



 

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